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Cartoline di Bagnara Calabra

Descrizione e commento

L’ordine dell’inserimento delle cartoline è casuale

 

Selezione di circa 1000 cartoline su Bagnara Calabra di tutti i periodi che saranno inserite gradualmente

Per un piccolo approfondimento sul tema un breve accenno alla storia delle cartoline bagnaresi come fosse un piccolo laboratorio della memoria, che potete scaricare gratuitamente in PDF cliccando su questa riga.

Non è concessa la duplicazione delle foto nel rispetto del lavoro dei collaboratori del sito

Cercheremo di dare per ogni immagine una descrizione appropriata.

Si ringrazia quanti hanno gratuitamente collaborato alla realizzazione di questa pagina.

La vecchia chiesa di Marinella

La vecchia chiesa di Marinella in queste 3 immagini elaborate grazie alle nuove tecnologie digitali

"Solo dal 700 in poi, accanto alle poche case di civile abitazione, che spesso facevano tutt’uno con i magazzini (era cosa comune per i pescatori ed i contadini convivere, non solo con gli animali domestici, ma pure con i loro attrezzi dal avoro), con il diminuire delle incursioni turchesche, il rione Porto Salvo, che era rimasto di dimensioni sempre minuscole, vede la nascita fra le rocce, ai piedi della rupe, di  una piccola chiesa, quasi una semplice cappella, dedicata alla Madonna di Porto Salvo. Credo che sia stata la chiesa, a prendere il nome dal rione e non viceversa, ma questa è una questione aperta. Questa chiesetta, incuneata fra le rocce, resistette mirabilmente ai terremoti del 1783 e 1908. Era piccola, dimessa, ma esprimeva una devozione popolare viva, che finalmente dava un’anima al rione, anche se si preferiva di gran lunga dormire nelle case in alto, nella città o nelle borgate attorno ad essa (rione Porelli, rione S. Maria), ed erano pochi quelli che erano soliti abitare nelle capanne site negli orti e giardini ai piedi della rupe di Marturano o lungo il litorale, ed erano per lo più i pescatori e agricoltori che non avevano alternative. "

Il testo è estratto dal primo libro sulla toponomastica bagnarese curato dal dott. Alessandro Carati in fase di stampa e prossimamente nelle migliori librerie calabresi

Vista Dal Ponte Caravilla

Immagine del centro cittadino prima del terremoto del 1908. La cartolina è datata è datata 1905.  Lo schema dell’abitato è quello nato dopo il terremoto del 1783 con lo sviluppo edilizio che occupa la parte bassa della cittadina dopo secoli di arroccamento intorno all’abazia sulla Rupe. La via Aranciara (arangiara) dalla quale prenderà il nome tutto il rione. È il centro del paese e i proprietari terrieri cominciano a costruire le proprie case sul litorale anche per controllare meglio il commercio del legname. In questa foto non esiste ancora il corso V. Emanuele II e la spiaggia è molto larga e piena di imbarcazioni per la pesca e per il commercio. Si nota la nuova chiesa abaziale che da li a poco verrà distrutta del terremoto del 1908. La cartolina è stata prodotta da Santamaria Silvestre, un negoziante che aveva la bottega sull’attuale corso V. Emanuele II.

Da Cucuzzo

Una delle tante belle cartoline edite dalla Pro Bagnara fondata dal Cav. Mezzetti.

L’immagine è degli anni 50 e ci mostra un paese ancora a misura d’uomo, con case basse e ordinate che si attiene ad un certo rigore urbano prima della grande e vergognosa speculazione edilizia, di costruzioni in deroga e abusi di territorio pubblico.

Da Cucuzzo

 

Edita dal negoziante Santamaria silvestre intorno al 1905, in questa immagine si gode una vista dalla cima di Cucuzzo quasi irriconoscibile se la paragoniamo alla precedente. Tra la stazione ferroviaria e la strada nazionale non esiste nulla, solo i grandi giardini della famiglia Patamia, mentre già consolidato è il centro cittadino con i rioni Canneto, Arangiara e Centro ben sviluppati e il rione Valletta che comincia a prendere forma. La fanno ancora da padroni la spiaggia e il verde delle colline tutte coltivate.

 

 

Da Cucuzzo

Ancora edizione Pro Bagnara, un’immagine del centro cittadino sempre negli anni 50 da una posizione diversa rispetto a quella precedente, dove si notano la spiaggia lunga, larga e spaziosa, e i due torrenti a sud del paese. Oggi rimane solo lo Sfalassà, e vicino a esso si intravedono i baracconi delle industrie del legname. L’urbanizzazione arrivata al torrente sembrava aver raggiunto un limite invalicabile. Il tempo e la cementificazione smentirà tutto.

Veduta dalla sirena

In primo piano il palazzo dell’onorevole Albanese e piazza del Popolo negli anni 30, qual baracca post terremoto del 1908 e la zona del rione Canneto sotto la Rupe.

Veduta dal Belvedere

Il centro cittadino degli anni 50 già fortemente delineato e quasi ordinato con case basse e i tetti rossi delle abitazioni. Ancora intatti i grandi giardini di località Pizzolo.

Veduta dal Belvedere

Siamo intorno agli anni 20, ancora si è in fase post terremoto 1908 con la ricostruzione in fase di partenza. In primo pia via Agangiara attuale via Umberto I e poi le mura della chiesa Madre.

Dalla rupe verso Marinella

Una Marinella anni 50 molto più verde e umana rispetto al disastro edilizio di oggi. Si notano i grandi giardini che offrivano prodotti di prima qualità all’intero paese, la grande spiaggia e poche case quasi tutte popolari. La bellezza di “Rosci” ancora intatta e le vigne coltivate tenevano a bada le frane.

Veduta dalla rupe verso il centro

Immagine degli anni 50 con in evidenza il nuovo centro cittadino coi suoi nuovi palazzi.

Veduta da Porelli

Immagine dei primi anni 50 ripresa probabilmente da uno dei palazzi De Leo dopo il ponte Caravilla dove si nota una Bagnara molto ordinata con ancora il vecchio municipio e la veduta dello Stretto.

Vista da Porelli

Cartolina degli anni 30 inserita in varie pubblicazioni d’epoca, in evidenza la strada statale, la chiesa Madre senza tetto, il corso Garibaldi e la spiaggia. In basso verso destra la chiesa del SS. Rosario e il campanile in legno.

Vista da Porelli

Immagine simile alla precedente con in risalto i terreni coltivati fino al piedi della strada statale.

Vista da Porelli

Panoramica anni 50 del centro cittadino, dai frutti sulle pale delle piante dei fichi d’India e dagli ombrelloni tendati in spiaggia si intuisce la foto è stata scattata nel periodo estivo. Si intravede sulla sinistra piazza Morello, al centro la chiesa Madre e poco sotto in Piazza Giacomo Matteotti l’edificio demolito nei primi anni del 2000.

Vista da Porelli

Foto degli anni 50 con la Marinella completamente edificata di case popolari fino al Malopasso e l’inizio di edificazione sulla zona costiera nell’attuale rione Melarosa. I grandi giardini cominciano a sparire. La chiesa nuova in basso a sinistra incombe su quella vecchia che verrà purtroppo demolita.

Dalla strada che va a Porelli

Immagine anni 30, il ponte autostradale era ancora nell’immaginario e i baraccamenti ai piedi della zona del Carmine sono ancora una triste realtà. A Porelli si notano le case popolari ancora ordinate la chiesa e l’educandato baraccati sono già stati demoliti.

 

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